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04 dicembre 2013

Zelda Fitzgerald e Hadley Richardson


Non era una donna semplice Zelda Sayre Fitzgerald, e non avrebbe amato e sposato uno dei più grandi scrittori del ‘900 se non avesse avuto l’intelligenza, la curiosità e la stravaganza necessarie per poter sostenere un’unione così complicata. 
Una ragazza di buona famiglia, del profondo sud degli Stati Uniti, che in poche settimane diventa una dei protagonisti della mondanità e della società dorata che si divideva tra la Francia e gli Stati Uniti nei primi anni ’20, fissati per sempre come l’età del jazz proprio grazie a F. S. Fitzgerald


Il libro di Therese Anne Fowler è una strana forma di romanzo, frutto di immaginazione e di ricerche bibliografiche, che ha però l’ambizione di restituire una immagine nuova, e definitiva, di Zelda Fitzgerald. La complessa moglie di Fitzgerald, amata e odiata dagli amici e colleghi del famoso marito, negli anni è diventata famosa quanto lui, perché ne è stata musa e ispiratrice, perché insieme hanno alimentato e costruito un mito, ma la Fowler insinua anche il dubbio che in realtà Zelda sia stata una vittima del maschilismo e della gelosia di Scott Fitzgerald, che le avrebbe impedito di diventare la brillante scrittrice che lei sentiva di poter essere. Zelda ha scritto racconti di cui Francis Scott si è impadronito e che ha pubblicato a suo nome, a Zelda era proibito in clinica scrivere, per volere di Francis Scott, Zelda non ha potuto esprimere adeguatamente le sue possibilità e capacità artistiche perché le sue responsabilità verso Scott e la famiglia non glielo consentivano, Zelda ha subito per anni il brutto carattere di Francis Scott, oramai preda dell’alcol. Zelda vittima, Zelda eroina, Zelda che in tutto il romanzo della Fowler sembra non aver una sola parola di condivisione e apprezzamento per l’arte di Scott Fitzgerald... 

Una coppia leggendaria che in capo a pochissimi anni ha delineato per sempre uno stile e un’epoca non poteva che essere frutto della originalità e degli egoismi di Zelda e Scott, del loro candore e della sconfinata ambizione di entrambi, anche se solo una delle due ambizioni era sorretta evidentemente dal talento e dall’arte. Il libro della Fowler è sicuramente un altro tassello per alimentare il mito Fitzgerald e spingere a conoscere di più Zelda, ma lo stile elegante e la controllata passione per la sua protagonista non celano una certa ingenuità di scrittura e una tensione narrativa tesa esclusivamente a fare di Zelda una eroina romantica delle origini del femminismo. Si serve per sostenere le sue tesi di lettere, scritti o di episodi, spesso inventati completamente, come il tentativo di Ernest Hemingway di importunare fisicamente Zelda una sera a Parigi. Episodio di pura fantasia, che per la Fowler può giustificare però la forte antipatia tra i due.  Quello che non convince nel romanzo della vita di Zelda Fitzgerald è la mancata evoluzione emotiva e psicologica del personaggio Zelda, e di conseguenza della donna e artista Zelda, che rimane sempre ferma, cristallizzata in un ideale romantico che non rende giustizia alla sua inquietudine, alle sue aspirazioni e alla sua terribile fine.
Nel 2011 è uscita una biografia romanzata della prima moglie di Hemingway, Una moglie a Parigi di Paula McLain, e il confronto tra le due biografie pende sicuramente a favore di quella della ex signora Hemingway. 

La moglie a Parigi è Elizabeth Hadley Richardson, prima moglie di Ernest Hemingway, uno dei giganti della letteratura del XX secolo. Paula McLain scrive una avvincente biografia in forma di romanzo in cui segue l’appassionante vita della coppia nella Parigi della “lost generation”, e la formazione di un grande scrittore attraverso gli occhi di una donna anticonformista e molto innamorata. Hadley Richardson è una giovane trentenne, con poca esperienza e molto dolore quando incontra nel 1920 a Chicago Hemingway, già segnato dalla guerra. Hadley proviene da una stravagante e rigida famiglia di St. Louis, a Chicago scopre il jazz e una situazione culturale vivace in cui si sente finalmente libera. Incontra quel giovane bello strano e vigoroso e se ne innamora perdutamente; la loro sarà inizialmente una relazione epistolare, finché Hemingway non le chiede di seguirlo a Roma, dove pensava di trasferirsi per dedicarsi alla sua carriera di scrittore. Si sposano e si trasferiscono invece a Parigi, su suggerimento di Sherwood Anderson, che offre il suo sostegno a Hemingway, con lettere di presentazione per la piccola comunità di intellettuali americani espatriati in Francia.

A Parigi inizia la vita, o una nuova vita, per entrambi. Inviato del Toronto Star, Hemingway inizia in mezzo a difficoltà e delusioni, la sua carriera di grande scrittore, potendo contare sull’appoggio incondizionato di Hadley, che intelligentemente gli offre tutta la libertà intellettuale di cui lui ha bisogno, e lo sostiene con fiducia illimitata nelle sue possibilità. Hadley è la famiglia, è la casa, lei e il primogenito Bunby sono il rifugio e lo sfogo per Ernest, ma Hadley è anche la compagna di bevute e di scoperta di un mondo di intellettuali e di arte che li travolge coi suoi riti e le sue follie. Con Scott Fitzgerald e Dos Passos e Gertude Stein e tutti gli altri famosi artisti Hadley non si sente mai in soggezione, non è mai “la moglie di”, ma brilla di luce propria, è semplicemente la bella, intelligente e indipendente Hadley. 


Paula McLain, ha fatto un ottimo e articolato lavoro di ricerca, comprese le lettere tra Ernest e Hadley, e il risultato si riverbera nei due protagonisti, dalle complesse sfaccettature emotive, morali e intellettuali. Hadley, moglie e musa, è totalmente legata al suo uomo, ma è indipendente nella sua formazione culturale e di donna del suo tempo. Hemingway la lascerà non appena sarà pronto per i grandi successi che lo aspettano, proprio un attimo prima dell’arrivo della fama. Non si rivedranno mai più, ma lui molti anni dopo la chiamò per avvisarla che stava per pubblicare un libro che parlava di loro e degli anni di Parigi. Si è ucciso prima della pubblicazione di Festa Mobile, in cui il pensiero affettuoso è per Hadley che incarna i suoi sogni e la sua gioventù. 

Zelda  
di Therese Anne Fowler
Frassinelli, 2013  

Una moglie a Parigi
di Paula McLain
Neri Pozza, 2011

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